Le origini

La prima trasmissione avvenne in un contesto affascinante, tra gli spazi de L'Officina e casa di Nicola, segnando un momento epocale. Per la prima volta, la musica e le voci attraversarono i fili del telefono dell’associazione, letteralmente del telefono poiché ancora non si disponeva di una connessione veloce. Ai tempi, per collegare il computer alla rete Internet, si doveva effettuare una procedura articolata, inserendo il cavo telefonico nella presa del modem del computer per poi comporre un numero per accedere al vasto mondo virtuale.
Da quel momento tutto cambiò, si aprì un varco nel tessuto temporale, dando vita al sogno di creare e condividere un flusso di contenuti che avrebbe dato voce a ciò che in passato per noi era soltanto fantasia. La nascita di una radio all’Officina rappresentò il coronamento di questo sogno, un faro luminoso nel panorama delle espressioni culturali digitali e nella condivisione delle esperienze associative.
È importante sottolineare che nel periodo di sperimentazione 2005/2006, molte delle piattaforme digitali che oggi consideriamo imprescindibili erano ancora agli albori o addirittura non esistevano affatto.
Nell'epoca in cui Radiophonica muoveva i suoi primi passi, non c'erano tracce dei social network che oggi dominano la nostra vita online: né il famoso Facebook, né Instagram, o altri ancora. YouTube, la celebre piattaforma di condivisione video, non era che un'idea incipiente, lontana dallo status di colosso multimediale che occupa oggi. Questo contesto rende ancor più straordinaria l'audacia e la visione di coloro che si sono lanciati nella creazione di Radiophonica, anticipando di gran lunga le tendenze digitali che avrebbero caratterizzato il decennio a venire.
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