Nuova puntata del format Youth In Umbria, towards 2018, nato con lo scopo di raccontarvi l'attività portata avanti da Forum Regionale dei Giovani in Umbria. In studio abbiamo Gabriele Biccini che interverrà in puntata nel duplice ruolo di Portavoce del FRGU e di Delegato al Forum dell'Agesci Umbria.
Faremo il punto della situazione sull'attività del Forum durante l'estate e sullo stato del percorso di candidatura di Perugia a Capitale Europea dei Giovani per il 2018. In più parleremo di un interessantissimo workshop organizzato dal FRGU con le imprese e le fondazioni a proposito dell'imprenditoria giovanile in Umbria. “SPREMI LE IDEE GIOVANI: Le opportunità del network Perugia EYC2018”.
All'interno del workshop abbiamo raccolto alcune testimionianze dei partecipanti, tra cui: l'Ass.re al Marketing territoriale, Sviluppo Economico e Progettazione Europea, Michele Fioroni; la coordinatrice dei Giovani imprenditori agricoli – AGIA, Clelia Cini e il referente di Confcommercio Giovani, sez.Perugia, Gabriele Lucantoni.
A margine dell'incontro abbiamo inoltre intervistato per Umbria Network un giovane che ci parlerà della piattaforma da lui sviluppata.
Episodio pilota del nuovo format "Youth In Umbria Towards 2018", che ha lo scopo di incrementare la partecipazione giovanile in Umbria e promuovere le azioni delle associazioni giovanili sul territorio.
Cos'è il titolo Capitale Europea dei Giovani – European Youth Capital (EYC) Il Forum Europeo dei Giovani ha lanciato a Bruxelles nel 2007 l'iniziativa della “Capitale Europea dei Giovani” (EYC). Questo titolo viene assegnato a una città europea per un periodo di un anno, durante il quale i giovani possono rappresentare lo sviluppo culturale, sociale ed economico della città. La “Capitale Europea dei Giovani” è un'iniziativa che incoraggia lo sviluppo di progetti innovativi legati alla partecipazione attiva dei giovani nella società e cerca di presentare un modello di sviluppo per le città europee. Una città può diventare “Capitale Europea dei Giovani” se si distingue positivamente grazie a un ambizioso programma che coinvolge i giovani come protagonisti. Il titolo viene assegnato da una giuria composta da organizzazioni giovanili europee e partner istituzionali.La Capitale europea dei giovani conta come partner ufficiale il Congresso degli enti locali e regionali del Consiglio d’Europa.
Il Forum Europeo dei Giovani ha assegnato il primo titolo a Rotterdam (Olanda) nel 2009. Da allora ha premiato Torino nel 2010, Anversa (Belgio) nel 2011, Braga(Portogallo) nel 2012, Maribor (Slovenia) nel 2013, Salonicco (Grecia) nel 2014, Cluj-Napoca (Romania) nel 2015, Ganja (Azerbaijan) nel 2016 e Varna (Bulgaria) nel 2017.
Perugia ha partecipato per la prima volta alla competizione per il 2017 (nel 2013-14) ed è arrivata in finale con Varna (Bulgaria), Cascais (Portogallo), Galway (Irlanda) Per approfondimenti: uropeanyouthcapital
Come diventare una Capitale Europea dei Giovani – European Youth Capital EYC? Qualsiasi città europea può candidarsi presentando un progetto di candidatura che prevede un largo coinvolgimento dei giovani. Candidarsi a Capitale Europea dei Giovani 2017 consiste nell’elaborare un programma di attività per il 2017 condiviso da tutte le associazioni che vogliono partecipare alla sua realizzazione. Le attività e gli eventi dovranno avere una dimensione europea, collegate alle politiche giovanili europee negli ambiti di: partecipazione, educazione non-formale (informale), lavoro giovanile, inclusione sociale, volontariato, cooperazione internazionale tra giovani, multiculturalismo e integrazione. Il programma annuale dovrà avere un seguito o comunque dei riscontri duraturi anche dopo il 2017.
Perché candidarsi – motivazioni: Qualsiasi progetto convincente e valido sul piano del protagonismo dei giovani nella società, rappresenta il presupposto per guardare al futuro con fiducia. Il titolo di Capitale Europea dei Giovani (EYC) stesso offre elementi significativi per valutare la città secondo elementi virtuosi in ambito europeo. EYC è un progetto giovanile che mette al centro la città, ponendo al centro una lunga serie di opportunità offerte dai giovani per i giovani. Chi valuta: Il Forum Europeo dei Giovani rappresenta gli interessi dei giovani europei presso le istituzioni internazionali. E' una piattaforma rappresentata da oltre 100 organizzazioni giovanili europee, sia dei Forum Nazionali dei Giovani che di altre organizzazioni giovanili internazionali non governative, mettendo insieme più di 10 milioni di giovani europei. La missione del Forum è quella di porre al centro del dibattito politico e dell'iniziativa sociale il valore dei giovani: la loro crescita e l'integrazione delle nuove generazioni, rappresentano le sfide decisive per costruire i pilastri della futura democrazia europea e di un progressivo livello di qualità sociale. Per approfondimenti: youthforum Dimensione Europea: Oltre ai numerosi benefici a luCos'è il titolo Capitale Europea dei Giovani – European Youth Capital (EYC) Il Forum Europeo dei Giovani ha lanciato a Bruxelles nel 2007 l'iniziativa della “Capitale Europea dei Giovani” (EYC). Questo titolo viene assegnato a una città europea per un periodo di un anno, durante il quale i giovani possono rappresentare lo sviluppo culturale, sociale ed economico della città. La “Capitale Europea dei Giovani” è un'iniziativa che incoraggia lo sviluppo di progetti innovativi legati alla partecipazione attiva dei giovani nella società e cerca di presentare un modello di sviluppo per le città europee. Una città può diventare “Capitale Europea dei Giovani” se si distingue positivamente grazie a un ambizioso programma che coinvolge i giovani come protagonisti. Il titolo viene assegnato da una giuria composta da organizzazioni giovanili europee e partner istituzionali.La Capitale europea dei giovani conta come partner ufficiale il Congresso degli enti locali e regionali del Consiglio d’Europa.
Il Forum Europeo dei Giovani ha assegnato il primo titolo a Rotterdam (Olanda) nel 2009. Da allora ha premiato Torino nel 2010, Anversa (Belgio) nel 2011, Braga(Portogallo) nel 2012, Maribor (Slovenia) nel 2013, Salonicco (Grecia) nel 2014, Cluj-Napoca (Romania) nel 2015, Ganja (Azerbaijan) nel 2016 e Varna (Bulgaria) nel 2017.
Perugia ha partecipato per la prima volta alla competizione per il 2017 (nel 2013-14) ed è arrivata in finale con Varna (Bulgaria), Cascais (Portogallo), Galway (Irlanda) Per approfondimenti: uropeanyouthcapital
Come diventare una Capitale Europea dei Giovani – European Youth Capital EYC? Qualsiasi città europea può candidarsi presentando un progetto di candidatura che prevede un largo coinvolgimento dei giovani. Candidarsi a Capitale Europea dei Giovani 2017 consiste nell’elaborare un programma di attività per il 2017 condiviso da tutte le associazioni che vogliono partecipare alla sua realizzazione. Le attività e gli eventi dovranno avere una dimensione europea, collegate alle politiche giovanili europee negli ambiti di: partecipazione, educazione non-formale (informale), lavoro giovanile, inclusione sociale, volontariato, cooperazione internazionale tra giovani, multiculturalismo e integrazione. Il programma annuale dovrà avere un seguito o comunque dei riscontri duraturi anche dopo il 2017.
Perché candidarsi – motivazioni: Qualsiasi progetto convincente e valido sul piano del protagonismo dei giovani nella società, rappresenta il presupposto per guardare al futuro con fiducia. Il titolo di Capitale Europea dei Giovani (EYC) stesso offre elementi significativi per valutare la città secondo elementi virtuosi in ambito europeo. EYC è un progetto giovanile che mette al centro la città, ponendo al centro una lunga serie di opportunità offerte dai giovani per i giovani. Chi valuta: Il Forum Europeo dei Giovani rappresenta gli interessi dei giovani europei presso le istituzioni internazionali. E' una piattaforma rappresentata da oltre 100 organizzazioni giovanili europee, sia dei Forum Nazionali dei Giovani che di altre organizzazioni giovanili internazionali non governative, mettendo insieme più di 10 milioni di giovani europei. La missione del Forum è quella di porre al centro del dibattito politico e dell'iniziativa sociale il valore dei giovani: la loro crescita e l'integrazione delle nuove generazioni, rappresentano le sfide decisive per costruire i pilastri della futura democrazia europea e di un progressivo livello di qualità sociale. Per approfondimenti: youthforum Dimensione Europea: Oltre ai numerosi benefici a lungo termine, la città godrà di diversi vantaggi entro l'anno effettivo della nomina. Il più evidente di questi vantaggi è l'opportunità di mostrare le sue tematiche giovanili culturali e professionali su scala europea. La città sotto i riflettori dei media, crea inevitabilmente una significativa popolarità, spendibile anche sul versante del turismo. La città sarà inoltre un luogo di incontri internazionali ed europei anche su larga scala con al centro le dinamiche e le tematiche giovanili.
Dimensione regionale e locale: Per quanto riguarda l'impatto regionale, il titolo mira alla realizzazione di un forum incentrato su un pensiero nuovo e creativo in cui i progetti e idee possono stimolare una vita culturale più incisiva e incoraggiare i cittadini fin nelle aree più remote avvicinandoli alle dinamiche vivaci di un centro virtuoso, così da accorciare le distanze che non sono solo fisiche. Lo sviluppo di programmi nel corso dell'anno della Capitale Europea dei Giovani potrà ricevere uno slancio di programmi sostenibili a lungo termine. Essere Capitale Europea dei Giovani offre l’opportunità per realizzare percorsi di finanziamenti pubblici aggiuntivi e imprevedibili donatori privati interessati al progetto. CHI PARTECIPA AL PROGETTO PERUGIA 2018: Oltre al Forum Regionale dei Giovani dell’Umbria (FRGU) tutti i giovani della città e in particolare le associazioni e le organizzazioni composte da giovani (fino ai 35 anni) possono partecipare alla costruzione del progetto ed essere protagonisti ngo termine, la città godrà di diversi vantaggi entro l'anno effettivo della nomina. Il più evidente di questi vantaggi è l'opportunità di mostrare le sue tematiche giovanili culturali e professionali su scala europea. La città sotto i riflettori dei media, crea inevitabilmente una significativa popolarità, spendibile anche sul versante del turismo. La città sarà inoltre un luogo di incontri internazionali ed europei anche su larga scala con al centro le dinamiche e le tematiche giovanili.
Dimensione regionale e locale: Per quanto riguarda l'impatto regionale, il titolo mira alla realizzazione di un forum incentrato su un pensiero nuovo e creativo in cui i progetti e idee possono stimolare una vita culturale più incisiva e incoraggiare i cittadini fin nelle aree più remote avvicinandoli alle dinamiche vivaci di un centro virtuoso, così da accorciare le distanze che non sono solo fisiche. Lo sviluppo di programmi nel corso dell'anno della Capitale Europea dei Giovani potrà ricevere uno slancio di programmi sostenibili a lungo termine. Essere Capitale Europea dei Giovani offre l’opportunità per realizzare percorsi di finanziamenti pubblici aggiuntivi e imprevedibili donatori privati interessati al progetto. CHI PARTECIPA AL PROGETTO PERUGIA 2018: Oltre al Forum Regionale dei Giovani dell’Umbria (FRGU) tutti i giovani della città e in particolare le associazioni e le organizzazioni composte da giovani (fino ai 35 anni) possono partecipare alla costruzione del progetto ed essere protagonisti
Il percorso intrapreso nel 2013 dalla città di Perugia per la candidatura a Capitale dei Giovani 2017 ha creato un meccanismo virtuoso di consapevolezza del ruolo dei giovani nella società e ha portato alla costruzione del Forum Regionale dei Giovani dell’Umbria (FRGU), che comprende associazioni con oltre 56.000 soci, partendo proprio dalla coalizione di associazioni giovanili che hanno supportato il progetto nel 2014.
Dopo aver raggiunto la fase finale, il Forum e le istituzioni come il Comune e la Regione hanno deciso di ripresentare la candidatura della città per il titolo del 2018. Grazie all’esperienza accumulata i giovani hanno individuato nuovi percorsi da intraprendere e criticità da affrontare e hanno deciso di focalizzare il progetto per PERUGIA European Youth Capital 2018 su 6 tematiche.
Il Concept Note del progetto è stato inviato il 28 febbraio 2015 il 29 aprile 2015 Perugia è stata selezionata tra le 5 finaliste per il titolo di Capitale Europea dei Giovani 2018!! Insieme a Cascais (Portogallo), Kecskemet (Ungheria), Manchester (UK) e Novi Sad (Serbia).
La visita al data center di Aruba ad Arezzo è stata un’esperienza affascinante, una vera e propria “escursione nerd”, durante la quale abbiamo scoperto il processo di gestione sicura dei milioni di dati provenienti dai luoghi più inaspettati. Dopo questa avventura, con un portafoglio sensibilmente più leggero, avevamo finalmente a disposizione un server ad alte prestazioni e una banda sufficiente a garantire un caricamento rapido del sito, la trasmissione in live streaming e tutte le altre funzionalità offerte dal portale: dal caricamento e ascolto dei file audio, alle gallerie fotografiche, passando per le opere e le news di locali e associazioni, fino ai forum di discussione. Un progetto di tale portata richiedeva però anche standard di sicurezza informatica elevati per il server. Non si trattava di un semplice sito vetrina, ma di un portale interattivo dove gli utenti potevano creare e condividere le proprie pagine artistiche, complete di opere. Le nostre competenze informatiche, sebbene in continua evoluzione, non erano sufficienti a garantire la sicurezza e le prestazioni necessarie del server. Per questo motivo, abbiamo deciso di affidare la gestione a Ludovico Poggioli, un esperto informatico e amico dell’associazione. Ludovico ha inizialmente configurato il server per proteggerlo da intrusioni non autorizzate e per assicurarne il funzionamento quotidiano senza intoppi. Inoltre, ha messo a disposizione la sua esperienza per risolvere prontamente eventuali problemi e per fornirci consigli volti a migliorare l’accessibilità al portale. La sua professionalità si è rivelata fondamentale nel gestire situazioni critiche e nell’ottimizzare l’esperienza degli utenti sul nostro sito.
Nuova era, nuovo logo. La creazione del secondo logo è stata notevolmente più rapida, grazie al nome individuato: RadioPhonica. È risultato quasi istintivo ripetere il processo che ci aveva portato alla creazione del primo logo. Abbiamo sostituito la vocale "O" di "radio" con la forma grafica circolare dell'altoparlante woofer (Figura 2), e scelto un nuovo font. Questa volta, a differenza del primo logo, abbiamo optato per un font di colore rosso con bordi neri, in modo da richiamare il bordo circolare nero dell'altoparlante woofer.
Il Potenziamento del portale procedeva speditamente, ma il server dove Fabrizio sviluppava il sito non era più adeguato alle crescenti esigenze di spazio, prestazioni e banda, indispensabili per un progetto tanto ambizioso quanto complesso. Questa circostanza ci ha spinto ad investire le nostre limitate risorse nell’acquisto del nostro primo server, ora diventato un pezzo distintivo dell’arredo presso l’Officina, completo di un toccante epitaffio. (figura 5) La visita al data center di Aruba ad Arezzo è stata un’esperienza affascinante, una vera e propria “escursione nerd”, durante la quale abbiamo scoperto il processo di gestione sicura dei milioni di dati provenienti dai luoghi più inaspettati. Dopo questa avventura, con un portafoglio sensibilmente più leggero, avevamo finalmente a disposizione un server ad alte prestazioni e una banda sufficiente a garantire un caricamento rapido del sito, la trasmissione in live streaming e tutte le altre funzionalità offerte dal portale: dal caricamento e ascolto dei file audio, alle gallerie fotografiche, passando per le opere e le news di locali e associazioni, fino ai forum di discussione.
Il passo successivo consistette nell'installazione di una linea dati veloce e nello sviluppo concreto del progetto, trasformandolo da un'idea teorica a un sito web funzionante. Questo processo ha dato vita a una vera e propria piattaforma di condivisione culturale, completa di una radio e un forum. Inoltre, ha aperto le porte all'opportunità per altri soggetti, tra cui band, fotografi, videomaker, poeti e associazioni, di iscriversi e partecipare attivamente. Ogni utente poteva così plasmare la propria pagina artistica e condividere liberamente la propria cultura attraverso la redazione radiofonica. Per realizzarlo, ci affidammo a due figure di spicco: Attilio Brancaccio, socio simpatizzante dell'associazione e bassista della band Orange Dub, per la parte grafica; e Fabrizio Giannone, soprannominato da noi lo "scenziato", per lo sviluppo del codice. Fu una vera e propria reinvenzione della ruota: all'epoca, concetti oggi comuni come CMS (Content Management System) come Drupal o WordPress non erano diffusi, e noi stessi non ne eravamo a conoscenza. Di conseguenza, costruire il sito richiese partire da zero, scrivendo codice su codice, senza la comodità dei template predefiniti che oggi semplificano enormemente il processo di creazione. Visto che la radio stava prendendo forma all'interno dell'Officina, ci sembrava quasi inevitabile che il nome del progetto fosse già stato stabilito come RadiOfficina. Questo passo appariva come una conseguenza naturale del processo di creazione all'interno di quell'ambiente creativo e produttivo. Dato questo assunto ci siamo avventurati, con una generosa dose di inesperienza, nella creazione del logo che avrebbe rappresentato il nostro progetto e la nostra visione. L'idea, ampiamente condivisa, che ci portò all'identificazione del logo ci venne suggerita proprio dalla strumentazione residente all'Officina. Chi frequenta l'associazione o chi ha visto qualche foto o video sul web si sarà accorto che in questo spazio abbondano, casse e materiale per la produzione audio. L'ispirazione scaturì proprio dall'estetica di una cassa da studio di registrazione, in particolare dalle celebri Yamaha NS-10, note ai cultori per le leggende legate alle produzioni di Quincy Jones con Michael Jackson. La caratteristica estetica peculiare che le rende altamente riconoscibili: un altoparlante woofer bianco circolare con bordo nero, ci spinse ad adottarlo graficamente in sostituzione della lettera "O" presente nel nome, RadiOfficina (Figura 1). Tuttavia, ogni creazione porta con sé la sua sfida, e la nostra scarsa esperienza nel campo del branding ci riservò una sorpresa spiacevole. Dopo una breve e banale ricerca online, scoprimmo che il nome RadiOfficina era già stato utilizzato in altri contesti. Anche se avremmo potuto adottarlo con un'estensione diversa, decidemmo che fosse più sensato abbandonare il nome per cercarne uno più originale e non presente nel web. Il secondo nome, quello diventato ufficiale, nacque dall'estro di Alessandro Cuscinà, membro dell'associazione e docente nel corso da tecnico del suono che nel periodo 2005/06 si svolse nei locali dell'Officina. Il suo contributo si dimostrò imprescindibile nel trovare una sintesi tra il concetto di "radio" e un elemento capace di richiamare le attività proprie dell'associazione. Grazie alla sua fervida inventiva, Alessandro combinò il termine "radio" con "fonico", dando così vita alla proposta di denominazione "radiofonica", oppure, in alternativa, propose "radiophonica". Ci sentimmo entusiasti di entrambi i nomi, ma optammo per la versione con "ph", radiophonica, attratti dal suo fascino distintivo. Aggiungemmo poi il claim: ascolta - promuovi - suona. Fu così che il 28 novembre 2006, L'Officina acquistò il dominio, dando inizio a una nuova era.
La prima trasmissione avvenne in un contesto affascinante, tra gli spazi de L'Officina e casa di Nicola, segnando un momento epocale. Per la prima volta, la musica e le voci attraversarono i fili del telefono dell’associazione, letteralmente del telefono poiché ancora non si disponeva di una connessione veloce. Ai tempi, per collegare il computer alla rete Internet, si doveva effettuare una procedura articolata, inserendo il cavo telefonico nella presa del modem del computer per poi comporre un numero per accedere al vasto mondo virtuale. Da quel momento tutto cambiò, si aprì un varco nel tessuto temporale, dando vita al sogno di creare e condividere un flusso di contenuti che avrebbe dato voce a ciò che in passato per noi era soltanto fantasia. La nascita di una radio all’Officina rappresentò il coronamento di questo sogno, un faro luminoso nel panorama delle espressioni culturali digitali e nella condivisione delle esperienze associative. È importante sottolineare che nel periodo di sperimentazione 2005/2006, molte delle piattaforme digitali che oggi consideriamo imprescindibili erano ancora agli albori o addirittura non esistevano affatto. Nell'epoca in cui Radiophonica muoveva i suoi primi passi, non c'erano tracce dei social network che oggi dominano la nostra vita online: né il famoso Facebook, né Instagram, o altri ancora. YouTube, la celebre piattaforma di condivisione video, non era che un'idea incipiente, lontana dallo status di colosso multimediale che occupa oggi. Questo contesto rende ancor più straordinaria l'audacia e la visione di coloro che si sono lanciati nella creazione di Radiophonica, anticipando di gran lunga le tendenze digitali che avrebbero caratterizzato il decennio a venire.
Radiophonica: la nascita di un’Idea, dalla visione alla concretizzazione di un sogno.
Per comprendere le radici del progetto Radiophonica e rivelare la sua anima, dobbiamo fare un viaggio indietro nel tempo fino al 1997 e rievocare il fervido laboratorio di idee ed espressioni conosciuto come BONK!
Situato nella periferia di Perugia, questo laboratorio ha avuto inizio nel settembre del 1997 grazie all'iniziativa dell'associazione culturale "L'Officina", con l'ambizione di creare un luogo dinamico non solo dedicato alla musica, ma alla fusione di passioni e interessi giovanili. Da un esperimento pionieristico, BONK! è presto diventato un modello ispiratore per altre realtà simili sparse nella regione. Offriva corsi di fotografia, la possibilità di realizzare cortometraggi, la pubblicazione di un giornalino, spazi dedicati alla musica e luoghi di incontro, socializzazione e condivisione, diventando un crocevia per menti creative e talenti emergenti. Questo ricco contesto di creatività fu il terreno fertile in cui germogliò il desiderio di avere una voce radiofonica per esprimere se stessi Tuttavia, i tempi non erano ancora maturi per la realizzazione di una radio web, principalmente a causa delle limitazioni tecnologiche. Erano i giorni in cui Internet, pur in fermento, era ancora un lontano miraggio per molti. Tuttavia, l'idea di una radio non venne abbandonata, ma piuttosto riposta in un angolo della mente, pronta a risvegliarsi al momento giusto.
Fu solo agli albori del 2005 che l'idea venne ripresa e portata avanti con determinazione. I primi esperimenti di streaming trovarono vita grazie all'ingegno di un socio simpatizzante, Nicola Giacchè, che aveva generosamente donato all’associazione il suo vecchio computer, un'imponente torre bianca con l’annotazione nella parte superiore in pennarello rosso “muletto”. Questo gesto altruistico, accompagnato dall'esperienza e dai tutorial forniti, si rivelò cruciale per la configurazione del primo sistema di streaming, oggi ormai obsoleto, basato su software Winamp e Shoutcast.
Percorsi al femminile – Readings in Biblioteca è lo strumento giovane e dinamico per far conoscere e promuovere l'immenso patrimonio in dotazione alla Biblioteca delle Donne “Laura Cipollone”, uno dei tanti servizi del Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, che ha l'obiettivo di diffondere ed incentivare la produzione letteraria, artistica e scientifica femminile, di divulgare i saperi delle donne e di promuovere il dibattito intorno a questi temi. Si tratta di una biblioteca specializzata in questioni di genere e pari opportunità, punto di riferimento per quanti, accademici, ricercatori, studenti e cittadini, intendano approfondire tali tematiche. Una realtà unica a livello regionale e anche nazionale.
Attraverso un percorso video monografico saranno trattate numerose tematiche attraverso la narrazione-racconto di testimonial, scelti in virtù del loro background professionale ed esperienziale, che affronteranno ciascun tema “libri alla mano”.
Un nuovo modo per orientarsi nel vastissimo repertorio librario della Biblioteca delle Donne “Laura Cipollone”, ma non solo.. un nuovo approccio, con tanto di bibliografia virtuale e suggerimenti di lettura più interattivi, ai testi e al modo in cui poter affrontare le tematiche selezionate.
Attraverso il format video “Percorsi al Femminile – Readings in Biblioteca” si intende inoltre lanciare una campagna di promozione e sensibilizzazione su tematiche legate ad esempio alla violenza di genere, filosofia della differenza, gli stereotipi dei media e la produzione letteraria, musicale e artistica femminile: una campagna che abbia un impatto immediato, ma non esclusivo, su ragazze e ragazzi umbri.
Se il problema della violenza di genere ha una radice culturale profondissima, i nuovi media hanno il potere di intervenire per recidere queste radici tra le nuove generazioni, stimolando al confronto e dialogo su tematiche quali discriminazione, violenza di genere, gli stereotipi, che di fatto, limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno e libero sviluppo della persona umana.
Il raggiungimento della parità, il superamento delle discriminazioni sessuali, nonché delle varie forme di violenza di cui le donne e le ragazze sono vittime, sono in primo luogo da costruirsi attraverso un cambiamento culturale ed un uso nuovo e mirato del web e dei canali social.