Una Giornata al Castello di Himeji: Cavalieri, Turisti e Armi di Carta

Visitare il Castello di Himeji è un po’ come entrare in una macchina del tempo, pronta a catapultarti nell’era dei samurai, ma con l'aggiunta di un buon numero di turisti armati di smartphone invece che di katane. Nonostante il caldo opprimente, ci siamo lanciati in questa avventura con l'entusiasmo di un ninja al primo giorno di scuola.
Il Castello di Himeji, noto anche come **Hakuro-jō** o "Castello dell'Airone Bianco", è una delle strutture più iconiche del Giappone. Con le sue mura bianche che ricordano le ali spiegate di un airone, il castello è un perfetto esempio di architettura giapponese, dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. In piedi dal XIV secolo, questo castello ha visto guerre, incendi, terremoti e persino l'era delle fotocamere digitali, riuscendo sempre a mantenere il suo fascino.
La visita al castello è iniziata con un inaspettato tour a piedi: il nostro piano di entrare trionfanti a cavallo, in perfetto stile samurai, è stato purtroppo bloccato dai regolamenti del parco. Ma non ci siamo fatti scoraggiare. Con l’agilità di un turista ben allenato, ci siamo arrampicati fino alla sommità, scalino dopo scalino, con il sudore che ci ricordava ogni goccia quanto fossimo fuori forma.
Dalla cima del castello, la vista era mozzafiato. Mentre cercavamo di immaginare le battaglie che si sono svolte in quei luoghi secoli fa, una sola domanda ci attanagliava: come facevano i samurai a combattere con tutte quelle armature sotto questo sole cocente? È probabile che l’arma segreta non fosse la spada, ma un asciugamano per il sudore.
Non possiamo ignorare che il castello, sebbene abbia resistito ai conflitti del passato, oggi deve affrontare una minaccia ben diversa: l'assalto quotidiano dei turisti armati di bastoni per selfie. È ironico pensare che un luogo progettato per resistere agli assedi ora debba essere difeso dalla tecnologia moderna.
Visitare il Castello di Himeji è più di una semplice passeggiata nella storia; è un promemoria dell’ingegno e della resilienza del passato. Ogni sala, ogni ponte levatoio racconta storie di strategia e bellezza, insegnandoci che le vere fortezze non sono solo di pietra, ma di spirito.
Mentre ci allontaniamo dal castello, un ultimo pensiero ci attraversa la mente: se solo i samurai avessero avuto l'aria condizionata, oggi potremmo star raccontando una storia completamente diversa.
In conclusione, il Castello di Himeji è un viaggio imperdibile nel tempo, un luogo dove il passato incontra il presente con un sorriso ironico, e dove anche la più forte delle fortezze ci ricorda che la vera forza sta nell'adattamento.
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